Automazione è spesso sinonimo di agilità. Processi che un tempo richiedevano diversi passaggi e l’intervento umano, si semplificano (almeno all’apparenza) grazie alle nuove tecnologie. L’automazione nelle imprese può riguardare diversi settori: dalla gestione alla produzione, e non sembra più possibile rimandare.
Automazione e la sfida adattiva
Quello che sta succedendo e che non si può più ignorare, infatti, è che le aziende si trovano ad affrontare un mercato che richiede prodotti sempre più personalizzati, nel minor tempo possibile, con una produzione suddivisa in lotti più piccoli, e a un ciclo di vita dei prodotti più breve. Una fabbrica smart.
Per ottenere questa flessibilità, tutte le funzioni devono necessariamente far capo a un medesimo software avanzato, un ambiente di sviluppo e controllo, che includa PLC, HMI, I/O, motion, robot, sistemi intelligenti per il trasporto beni, sistemi di visione, sicurezza, connettività IIoT e diagnostica. Un unico grande cervello, che consenta una sincronizzazione e una flessibilità ancora inedite.
Quale automazione scegliere?
Questo si traduce nel realizzare o trasformare il proprio sistema di produzione in un ambiente operativo con capacità totalmente nuove, efficiente, sostenibile, e pronto a comunicare anche con altri sistemi e il mondo esterno.
La difficoltà ora è proprio capire in quale direzione è più opportuno investire.
Tecnologie cloud native
Un esempio sono le tecnologie cloud native: un nuovo approccio alla progettazione e alla gestione dei carichi di lavoro, consentendo agli ingegneri di “apportare cambiamenti ad alto impatto in modo frequente e prevedibile con il minimo sforzo”.
Neil Ballinger, Direttore EMEA presso il fornitore di parti per l’automazione EU Automation prevede che nel 2022 il cloud native diventerà l’applicazione più popolare.
Low-code
Un altro esempio, sono le piattaforme di automazione low-code: queste consentono agli utenti con conoscenze di codifica limitate di automatizzare i processi utilizzando interfacce grafiche, invece di programmare il computer in modo tradizionale. Un po’ quello che è già possibile fare su alcuni smartphone con i cosiddetti comandi rapidi.
Questo consente anche di ottimizzare le risorse, perché i team di ingegneri e professionisti IT ridurrebbero il lavoro manuale, concentrandosi sulle strategie per promuovere la crescita aziendale.
Gartner prevede che questa tendenza costituirà più del 65% di tutte le funzioni di sviluppo delle applicazioni entro il 2024 e che circa il 66% delle grandi aziende utilizzerà almeno quattro piattaforme low-code.
Gemelli digitali e manutenzione predittiva
Un’altra tecnologia dell’automazione da tenere in considerazione sarà quella che faciliterà il lavoro e la manutenzione a distanza, i cosiddetti i gemelli digitali.
Un gemello digitale, anche grazie all’ausilio delle realtà aumentata e della manutenzione predittiva, può infatti essere collegato ai sensori di una macchina per rilevarne i parametri e per prevenire i guasti, oppure essere utilizzato per simulare nuovi processi e attrezzature, prima di investire risorse. Non solo risparmio di costo e tempo, ma anche riduzione degli sprechi, per fabbriche sempre più intelligenti e sostenibili.
Oltre il 70% dei produttori prevede di implementare queste soluzioni entro la fine del 2022, per eseguire simulazioni dei processi e dei differenti scenari.
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