Cosa sono i ventilatori con motori BLDC?
Quelli che noi chiamiamo ventilatori BLDC si identificano con diversi acronimi come BLDC (Brushless Direct Current), BLAC (Brushless Alternating Current) o ECM (Electrically Commutated Motor): stiamo sempre parlando della stessa tecnologia, indipendentemente dalla convenzione di termini. In estrema sintesi, la struttura dello statore ricorda quella dei motori a induzione in corrente alternata CA, i cui avvolgimenti sono costruiti in modo da produrre il flusso sinusoidale nel traferro. Il rotore invece, impiega magneti permanenti risparmiando le correnti indotte per generarne il flusso: il campo magnetico rotante viene ottenuto commutando alternativamente gli avvolgimenti dello statore in modo analogo ad un motore trifase asincrono, ma direttamente dalla alimentazione in corrente continua e bassa tensione.
Quale sarebbe l’ambiente applicativo più adatto ai ventilatori BLDC a corrente continua?
Grazie agli obiettivi di riduzione dei consumi energetici e di scarsa rumorosità dei ventilatori, i motori a corrente continua a magnete permanente senza spazzole dovrebbero essere la soluzione più ovvia, soprattutto negli apparati di refrigerazione commerciale. Tuttavia, le vecchie tecnologie sono ancora ben radicate, a differenza di altri settori della refrigerazione, come l’automotive, dove è diffusa un’alimentazione elettrica in corrente continua, per tutti i segmenti di potenza.
Tornando nel mondo del “freddo”, anche le industrie di elettrodomestici hanno sostituito nei frigoriferi domestici i vecchi ventilatori a poli schermati già dagli anni ’90, con evidenti effetti sulla classe di efficienza energetica e sulla silenziosità in tutte le nostre case.
Perché c’è un ritardo applicativo di ventilatori BLDC a corrente continua nel settore commerciale?
A ritardare l’introduzione dei ventilatori BLDC nel mondo industriale e commerciale, concorrono soprattutto due aspetti. Il primo è la durata del ciclo di vita dell’apparato, barriera all’ingresso per le nuove tecnologie che, pur vantaggiose, devono fare i conti con la compatibilità meccanica ed elettrica rispetto alle architetture esistenti. Un secondo motivo è il basso impatto relativo attribuibile ai ventilatori, rispetto alle potenze complessivamente assorbite dalla macchina che li ospita.
Tuttavia, se integriamo nel tempo la potenza assorbita da tutti i ventilatori contenuti nei refrigeratori di un supermercato o di un magazzino di prodotti refrigerati, il risultato in termini di consumo energetico non sono irrilevanti, anzi! I costruttori hanno iniziato gradualmente ad inserire ventilatori BLDC attraverso soluzioni ibride in tecnologia EC, compatibili con le architetture esistenti, perché dispongono di un convertitore di tensione interno.
I vantaggi dei ventilatori BLDC
I primi vantaggi ottenuti riguardano efficienza, affidabilità, durata, compattezza, scarso bisogno di manutenzione, semplicità nel controllo di coppia e di velocità in funzione del reale fabbisogno istantaneo, ma tuttavia con un inevitabile impatto sui costi.
Oggi, grazie alla diffusione dell’illuminazione a led nelle vetrine e nei banchi frigoriferi è disponibile nell’apparato la bassa tensione: questo nuovo scenario favorisce, nei nuovi progetti, il definitivo passaggio a ventilatori a 24V, sia nella ventilazione delle unità di condensazione sia di evaporazione, contribuendo quindi al nascere di una nuova generazione di ventilatori in grado di superare gli stessi modelli EC, perché più semplici, compatti, leggeri, affidabili ed economici. Inoltre, l’offerta di semiconduttori dedicati al controllo delle fasi di questo tipo di motori, come abbiamo visto sopra, è sempre più ampia per tutti i segmenti di potenza e con livelli di costo sempre più competitivi.
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