In questo anno di temperature soffocanti, ci risulta difficile aprire persino le finestre, impedendo un corretto ricambio d’aria pulita nelle nostre case.
Per non fare entrare il caldo, però, non ci accorgiamo che stiamo respirando tutte le sostanze nocive che utilizziamo in cucina o per l’igiene degli ambienti: gas, deodoranti, detersivi, prodotti chimici…
E i livelli di monossido di carbonio e altre sostanze dannose per la salute registrati in un appartamento in centro città possono essere fino a tre volte superiore a quelli dell’ambiente esterno.
Aria pulita grazie alle piante
Ma c’è una soluzione per riossigenare l’aria delle nostre case: le piante.
In particolare, tre comuni piante d’appartamento sono delle vere e proprie campionesse nel convertire CO2 in ossigeno e rimuovere dall’aria sostanze chimiche nocive, come, ad esempio, la formaldeide.
Lo spiega in questo video di TED Kamal Meattle, ricercatore e attivista ambientale indiano che ha sperimentato i benefici di questo tipo di coltivazione in una città ad alto tasso di inquinamento come Nuova Delhi.
Meattle spiega:
“Circa 17 anni fa, sono diventato allergico all’aria di Delhi. I medici hanno detto che la mia capacità polmonare era scesa al 70%, e mi stava uccidendo. Con l’aiuto di IIT, TERI, e studi della NASA, abbiamo scoperto che esistono tre semplici piante verdi, piante verdi comuni, con le quali si può coltivare tutta l’aria pura che ci serve al chiuso per restare in salute. Abbiamo anche scoperto che si può ridurre la necessità di ricircolo d’aria in un edificio, pur mantenendo gli standard industriali per la qualità dell’aria negli ambienti.”
Le 3 piante da coltivare
Le tre piante più indicate per riossigenare l’aria delle nostre case sono:
- La palma Areca: è una pianta che toglie CO2 e la converte in ossigeno. Servono 4 piante di circa 150 cm per ogni abitante della casa e bisogna ricordarsi di pulire le foglie ogni settimana, o anche ogni giorno in città con aria più inquinata o in ambienti poco ventilati.
- La Sansevieria: è una delle poche piante che può stare anche in camera da letto, poiché, al contrario di molte altre, converte CO2 in ossigeno di notte. Di questa specie, servono da 6 a 8 piante alte 1 metro a testa.
- L’Epipremnum: questa pianta rimuove addirittura la formaldeide e altre sostanze chimiche volatili.
Meattle prosegue:
“Con queste tre piante, si può coltivare tutta l’aria pura che serve. In effetti, potreste essere in una bottiglia sigillata e non morireste e non vi servirebbe aria pulita. Abbiamo provato queste piante nel nostro palazzo a Delhi, che è un palazzo di 4600 metri quadri, che ha 20 anni. E ha circa 1200 di queste piante per 300 occupanti. I nostri studi hanno mostrato che c’è un 42% di probabilità che l’ossigeno nel sangue di chi soggiorna in questo edificio per 10 ore cresca dell’uno per cento. […] Rispetto ad altri edifici, l’incidenza delle irritazioni agli occhi è ridotta del 52%, quella delle irritazioni al sistema respiratorio del 34%, quella della cefalea del 24%, quella di insufficienza polmonare del 12% e di asma del 9%. […]
La nostra esperienza indica un incredibile aumento della produttività delle persone: oltre il 20%, grazie a queste piante. Inoltre, si riducono le necessità energetiche degli edifici di un notevole 15%, poiché serve meno ricambio d’aria. Ora stiamo facendo lo stesso in un edificio da 160 mila metri quadri, che conterrà 60.000 piante.”
E, complice l’adozione progressiva dello smart working, aggiungiamo noi, forse è arrivato il momento di rivalutare la qualità dell’aria a partire dalle nostre case.
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