A causa della pandemia Covid-19 che ha interessato tutto il mondo negli ultimi mesi, una parola è diventata sempre più ridondante nel mondo del lavoro, soprattutto per le aziende: flessibilità.
Il sistema azienda è stato interessato, negli ultimi anni, da molteplici cambiamenti, soprattutto tecnologici: database, email, smartphone, conference call, social network…
Ma il punto saldo sembrava tuttavia essere quello di avere una postazione dove recarsi tutti i giorni, negli uffici o nell’area produttiva.
Flessibilità come risposta ai cambiamenti
Come abbiamo già visto in questo articolo, lo smart working è stata la prima mossa per fronteggiare l’impossibilità di recarsi sul luogo di lavoro, senza sacrificare la produttività di un’azienda. Così come l’adozione di cloud per la condivisione di documenti a distanza, o la scelta di piattaforme come Zoom, Microsoft Teams o GoToMeeting per organizzare riunioni aziendali (o anche solo condividere la pausa caffè con i colleghi) e per portare avanti percorsi di formazione attraverso corsi e webinar.
Altre imprese hanno invece migliorato i loro servizi web, potenziando gli ordini online, l’e-commerce o la vendita tramite piattaforme esistenti.
Misure di sicurezza adottate in azienda contro Covid
Tuttavia, rendere accessibili le proprie sedi nel minor tempo possibile è stata una priorità di molte aziende: la produzione, la verifica, il controllo o il reperimento di materiale sono ancora legate alla dimensione fisica dell’azienda.
In Fandis, ad esempio, abbiamo provveduto a sanificare tutti gli ambienti, a fornire presidi come guanti, mascherine, disinfettante, a tutti gli ingressi, oltre alla misurazione della temperatura corporea, e a garantire un corretto distanziamento tra le postazioni, per l’area produttiva e la distribuzione, e alternare la presenza in ufficio con lo smart working per l’area uffici.
Continuità delle informazioni
Durante il lockdown, l’insicurezza era palpabile. Per le aziende è stato fondamentale dare risposte rapide a clienti e fornitori, informando il pubblico su chiusure, precauzioni adottate, tempi di consegna, reperibilità dei materiali. Nel bilancio di una giornata, anche queste piccole sicurezze potevano fare la differenza, dal punto di vista umano.
Per questo, molte aziende, tra cui anche Fandis, hanno comunicato in maniera tempestiva tramite social network e mailing list, con il minor tempo di risposta possibile su tutti i canali di comunicazione disponibili.
Questo ci ha permesso di ottenere processi più fluidi al momento della riapertura, garantendo le consegne e gli ordini nei tempi previsti e ripartire velocemente.
Fornitura alle aziende coinvolte nell’emergenza
Durante il lockdown, tutte le strategie di flessibilità messe in atto hanno permesso a Fandis di continuare a fornire le aziende della filiera coinvolte nell’emergenza, come gli ospedali, i produttori di apparecchiature medicali, sempre in regola con quanto stabilito dai DPCM.
La flessibilità è diventata quindi la vera risorsa di fronte al mutare delle situazioni, capace di far cogliere all’azienda molteplici opportunità anche nei momenti di crisi, per crescere e sostenere l’economia della filiera produttiva.
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