Quante volte è capitato di avere in mano un piatto di plastica usato, un tovagliolo di carta, o un guscio d’uovo, aprire lo sportello della pattumiera e pensare “E adesso questo dove va?”.
Un errore in un sacchetto, e tutto il processo di riciclaggio può essere compromesso, o l’addetto del Comune può rifiutarsi di smaltirla e lasciarcela ritrovare lì il mattino seguente, mentre stiamo per andare in ufficio.
Avere la coscienza “pulita” quando si tratta di raccolta differenziata, non è sempre facile. Ma a noi di Fandis piace che l’ambiente venga trattato bene, e abbiamo deciso di offrirvi una piccola guida per togliervi ogni dubbio!
(Consultate sempre prima il sito internet del vostro Comune, per accertarvi che non ci siano differenze sostanziali da regione a regione)
Plastica: la plastica è forse il contenitore più “facile”. Basta ricordarsi che tutto il suo contenuto deve essere pulito, senza tracce di alimenti, unto o detersivi. Quindi sì a bottiglie d’acqua, sacchetti, polistirolo, pellicola per alimenti, piccoli imballaggi, retine per frutta e verdura. Piatti e bicchieri di plastica, vasetti di yogurt o contenitori di shampoo, creme e detersivi solo se accuratamente sciacquati… Ricordatevelo dopo aver invitato gli amici per il barbecue!
Carta: un discorso simile vale per la carta. Libri, quaderni, giornali, riviste, scatole di cartone… La carta è anche così facile da riciclare! Potete gettare in questo contenitore anche il tetrapack di latte e succhi di frutta, ma non i tovaglioli di carta e nemmeno i cartoni della pizza: sono troppo unti!
Vetro e Lattine: anche il vetro e le lattine sono materiali facile da riciclare, ma basta un elemento estraneo che un intero carico non ha diritto ad avere una seconda vita. Quale? Il pirex per esempio, che non va mai gettato insieme al vetro. Oppure i tappi di bottiglie o altri simil metalli leggeri, che oltre ad avere spesso una componente in plastica, non possono essere riciclati insieme alla scatoletta di tonno! Sì invece a vaschette in alluminio, carta stagnola e alcune bombolette, purché private delle parti in plastica. Ricordatevi sempre di togliere eventuali etichette e di non lasciare residui di cibo!
Organico: dedicato a tutti gli scarti di cucina, molti non sanno però che può essere utilizzato anche per i tovaglioli di carta, i filtri usati del tè, gli stuzzicadenti, le piante e i fiori secchi! Perfino scarti legnosi, come corteccia o paglia, trovano posto qui. L’olio di frittura invece, va smistato negli appositi contenitori.
Indifferenziato: in questo contenitore va gettato senza pietà tutto ciò di cui non siete sicuri. Come già scritto, infatti, il rifiuto sbagliato nel cassonetto sbagliato, può compromettere l’intero processo di riciclaggio. Non siate troppo pigri però: imparate a differenziare!
Inoltre, alcune aziende indicano come riciclare i propri prodotti, indicando sulle etichette questi simboli:
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