Il green deal è un piano per gli investimenti sostenibili adottato dalla Commissione Europea e che punta a rendere l’Europa il primo continente “climaticamente neutro” entro il 2050.
Si stima che il 93% degli europei considerino i cambiamenti climatici un problema grave e che almeno altrettanti abbiano compiuto almeno un’azione per lottare contro questi cambiamenti. La Commissione Europea ha interpretato questo bisogno e sta trasformando questo impegno politico in un obbligo giuridico, stimolando gli investimenti in questa direzione.
Investimenti sostenibili
Il piano per gli investimenti sostenibili adottato il 14 gennaio 2020 dalla Commissione Europea invita chiaramente gli imprenditori a “pensare verde”: emettere meno biossido di carbonio, eliminare dall’atmosfera quello emesso, ridurre le emissioni dei settori energetico e industriale, sviluppare fonti di energia più pulite, sviluppare un’economia realmente circolare e proteggere la biodiversità.
Per attuare il piano, l’Unione europea prevede di dedicare un quarto del proprio bilancio alla lotta ai cambiamenti climatici e ha istituito un programma per spostare 100 miliardi di euro in investimenti per rendere l’economia più rispettosa dell’ambiente nei prossimi 10 anni.
A chi parla il green deal?
Moltissimi settori economici saranno interessati a questi cambiamenti! Per quanto riguarda il settore energetico, l’obiettivo primario sarà la decarbonizzazione. L’uso di combustibili fossili rappresenta, infatti, oltre il 75% delle emissioni di gas a effetto serra, solo in Europa. Per gli edifici, responsabili del 40% dei nostri consumi energetici, verranno promosse ristrutturazioni allo scopo di migliorare l’efficienza energetica, sensibilizzando le persone a ridurre i consumi (e di conseguenza, le bollette). Per la mobilità, sono previsti incentivi per introdurre forme di trasporto più pulite, economiche e sane. Inoltre, in occasione della conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità prevista a ottobre 2020, l’UE si impegnerà per l’attuazione di un ambizioso piano mondiale allo scopo di tutelare la biodiversità.
Industria e green deal
Per quanto riguarda le aziende manifatturiere, invece, l’Unione Europea richiede specificatamente una nuova politica industriale basata sull’economia circolare, attuabile stimolando lo sviluppo di nuovi mercati per i prodotti circolari e climaticamente neutri.
Per farlo, però, occorrerà aiutare le industrie a modernizzarsi, perché solo attraverso la digitalizzazione è possibile monitorare e ottimizzare il modo in cui l’energia e le risorse naturali sono consumate. Una fusione tra Industry 4.0 e green deal, che ponga al centro la sostenibilità e la crescita verde.
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